A sottolineare l'incuria e il degrado questa volta ci pensa il presidente dell'associazione ambientalista “Ecologisti Democratici”, Paolo Barbera, che a Emanuele Rigano della Gazzetta del Sud rilascia un intervento che punta l'attenzione sul Forte Crispi/Menaja quale emblema dell'assoluta incompentenza di chi dovrebbe controllare, curare e restituire alla città un pezzo importante della sua storia.
Il Forte Crispi, o batteria Minaja, sorge a Portella Arena, a due passi da Campo Italia. Si trova in una posizione tra le più strategiche in assoluto, e per questo è stata durante la guerra una delle batterie umbertine più fortificate ed armate in assoluto.
Poco distanti dal forte sono presenti altre strutture militari (anch'esse in stato di totale degrado) che fanno di questa fortificazione per la sua posizione altamente strategica una delle più utilizzate nel fronte difensivo dello Stretto. La struttura fortificata è stata infatti riadattata a postazione contraerea ed antinave e nel 1943 ha ospitato diverse batterie di artiglieria Italiane e tedesche, con pezzi 90 Ansaldo e 88 mm Flak.
Il forte Crispi ebbe un ruolo importante durante la pesante battaglia aereonavale a Messina nel 1941 e nel 1943.
Purtroppo la struttura è in disuso da più di 50anni e le amministrazioni ed enti che ne detengono la proprietà nulla hanno fatto per far risorgere il forte e renderlo centro culturale e ricreativo come successo per Forte Cavalli, Forte Ogliastri e Forte Petrazza.
In realtà, la Batteria non è del tutto abbandonata, infatti è frequentata da chi conosce il posto e lo sfrutta per i suoi fini perlopiù dannosi.
"Le recinzioni che delimitano l'area, proprio al fianco dell'ingresso a Portella Arena, sono state apposte ultimamente ma sono insufficienti per limitare l'ingresso - dice alla Gazzetta il presidente dell'associazione ambientalista “Ecologisti Democratici”, Paolo Barbera, che si è interessato al problema -. Le persone che “frequentano” il forte sono evidentemente attrezzate".
Solo chi conosce il forte può superare le dune che fungono da muro e percorrere la tortuosa strada di campagna che conduce alla fortificazione di Portella Arena. All'interno ci sono perfino delle casse di grosse dimensioni, impossibili da trasportare se non con furgoncini o fuoristrada. Ciò che è certo, è che bisogna trovare una soluzione quanto più immediata per rilanciare una potenziale risorsa ridotta a tugurio. "Un'idea potrebbe essere quella di valorizzare il forte sul modello Petrazza o Ogliastri - conclude Barbera -. Potrebbe divenire un punto di ritrovo ideale per famiglie, scout, turisti e croceristi".
Saranno parole al vento le sue? A pochi giorni dalle elezioni amministrative pochi tra i candidati alle poltrone hanno espresso parole confortanti riguardo al recupero dei Forti Messinesi. E' chiaro che parlare di ATM, Messinambiente e cooperative varie viene ritenuto più fruttuoso per ottenere consenso elettorale, mentre la città perde parte della sua storia.