Sono stati ben 8.304 gli incendi dolosi, colposi e generici registrati nel nostro Paese (+4,6% rispetto al 2011) nell'anno passato. A sottolineare l'escalation il rapporto annuale di Legambiente, Ecomafie 2013.
Il rapporto evidenzia che sono aumentate anche le persone denunciate, 742, e anche gli arresti (21 contro i 14 del precedente rapporto). Il 48,4% degli incendi si concentra in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Si tratta comunque di una percentuale inferiore a quella riscontrata nel 2011, quando era stata del 54,4%.
Aumenta, invece, l'incidenza degli incendi avvenuti in Italia nord occidentale, dove il numero di incendi dolosi, colposi e generici in un anno è quasi triplicato (da 163 a 479), passando dal 2,1 al 5,8% del totale nazionale. (fonte, Adnkronos).
(..e poi, da il FattoQuotidiano.it) Un fatturato annuo di oltre 16 miliardi di euro, più di 34mila reati accertati con 28000 persone denunciate, 302 i clan coinvolti
Sono i numeri della criminalità ambientale elencati nell’edizione 2013 del Rapporto Ecomafie, curato da Legambiente. Non solo discariche e rifiuti tossici, quest’anno i fari sono puntati sulla crescita dell’abusivismo edilizio .
“Con il paese in crisi – spiega Enrico Fontana, curatore del dossier – gli illeciti ambientali aumentano. Il mercato del mattone legale crolla, quello illegale aumenta, siamo passati dal 9% del 2006 al 16,9% del 2013”. la ricerca è anche l’occasione per rilanciare con urgenza l’inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, come spiega ancora Fontana: “E’ stato istituito un nuovo gruppo di lavoro presso il ministero dell’Ambiente per riordinare le sanzioni in materia ambientale e questo è un buon segnale. Io partecipai ad un gruppo analogo nel 1997, ma quel disegno di legge non fu mai approvato”. Passano gli anni, ma degli “eco-delitti” nel codice penale neanche l’ombra.