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La Real Cittadella

La Real Cittadella è una fortezza del XVII secolo che serviva a difendere il porto di Messina dalle invasioni via mare.

Essa sorge sulla penisola di San Ranieri, piccola lingua di terra dalla caratteristica forma a falce che chiude il porto naturale di Messina, proteggendolo dalle intemperie del mare dello stretto famoso per le sue forti correnti.

La fortezza non fu realizzata tuttavia solo per motivi difensivi, infatti la cittadella doveva controllare la città con le proprie artiglierie ed alloggiare una forte guarnigione in una posizione facilmente difendibile.

Il progetto della Real Cittadella fu realizzato dall'ingegnere Carlos de Grunenbergh, esperto di fortificazioni, che lavorò in Sicilia per circa vent'anni verso la fine del XVII secolo.

La fortezza si affacciava sia verso il mare aperto che verso il porto, ed era isolata con un fossato verso l'entroterra, mentre la punta della penisola era presidiata dal cinquecentesco Forte del Santissimo Salvatore.

La fortezza fu protagonista in episodi bellici ed attacchi durante i secoli successivi, ma non fu mai espugnata, arrendendosi solo dopo lunghi assedi per mancanza di rifornimenti durante la spedizione dei Mille, quando la cittadella cadde il 12 marzo 1861.

A partire dall'unificazione Italiana è stata pesantemente danneggiata dai lavori portuali ed alcune cortine e bastioni sul lato interno sono stati totalmente demoliti. L'ingresso alla Cittadella avvenive attraversando una porta monumentale detta Porta Grazia, dall'esuberante decorazione lapidea opera di Domenico Biondo. In seguito, precisamente nel 1961, fu smontata e rimontata a Piazza Casa Pia.

La struttura difensiva fortificata ha una forma stellare (pentagonale) con cinque bastioni angolari, tipica dell'evoluzione seicentesca della fortificazione alla moderna. La struttura difensiva era poi completata da rivellini ed altre numerose opere esterne.

La fortezza versava in stato di abbandono sino a qualche anno fa, ma grazie all'impegno della Marina Militare e dei Messinesi, oggi dopo un restauro può essere visitata.

Alcuni video sulla storica Real Cittadella di Messina...

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    Ebbe il nome di Zancle, che significa falce, poichè si estendeva in un'insenatura di forma semicircolare. Invasa dai messeni nel sec. V, assunse poi il nome di Messanion, trasformato nella forma latina Messana. Durante i conflitti tra greci e cartaginesi, passò dall'uno all'altro dei contendenti, finchè nel 241 a.C. se ne impadronirono i romani.

    In epoca bizantina Messina godette di una certa libertà e i suoi traffici prosperarono fino a quando, nell'843, fu conquistata dai saraceni che dopo due secoli furono scacciati dai normanni.

    Nel Medioevo la città ebbe un ruolo di grande importanza: il suo porto fu il punto di partenza delle crociate verso la Terrasanta.
    Da questo momento in poi si sviluppò un'intensa attività economica insieme ad un notevole incremento demografico.
     
    Sotto la dominazione di Federico II, però, Messina fu assoggettata dalla politica centralizzatrice del sovrano, fattore determinante delle numerose rivolte contro la dinastia sveva e dell'atteggiamento favorevole a Carlo d'Angiò, che nel 1266 occupò l'Italia meridionale e la Sicilia.
    Durante la prima fase del regno angioino, la città contese a Palermo il titolo di capitale dell'isola, ma il sopravvento del ceto borghese e municipale la portò a schierarsi contro il re Carlo il quale, privilegiando i commerci napoletani, sfavoriva quelli siciliani.
    Conseguentemente alla rivolta del Vespro nel 1282, Messina comunale e borghese si alleò a Palermo feudale e aristocratica, provocando la ritorsione di Carlo d'Angiò che fece assediare la città dal suo esercito.
    Così la città fu costretta a sottoscrivere l'invito che i palermitani avevano rivolto a Pietro III d'Aragona a diventare, come legittimo erede della dinastia sveva, re di sicilia.
    Sotto gli aragonesi, ma in particolare sotto gli spagnoli, la città vide la rinascita della propria economia e soprattutto delle attività produttive.

    Questo portò Messina a rendersi autonoma dall'amministrazione del vicerè spagnolo che aveva sede a Palermo; da qui le rivolte antispagnole del 1647 e del 1672, anno, quest'ultimo, in cui i ceti mercantili locali richiesero l'intervento del re di Francia Luigi XIV per resistere alla minaccia spagnola. La flotta francese sbarcò dunque nel porto di Messina, la quale si dichiarò suddita del re di Francia. Dopo quattro anni però, i francesi abbandonarono Messina all'attacco degli spagnoli. Ciò portò non solo alla perdita di tutti i privilegi d'autonomia acquisiti negli anni precedenti, ma diede l'avvio ad una dedadenza, accentuata nel XVIII sec. da terremoti ed epidemie. Solo nell'Ottocento Messina potè risollevarsi, ma nel 1908 la città fu distrutta da un catastrofico sisma dal quale risorse completamente nell'ultimo dopoguerra.

    Qui di seguito tre video molto sintetici sulla storia di Messina 

     

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