Ci riferiamo al decreto che autorizza 46 nuovi interventi di restauro nelle regioni dell’Obiettivo convergenza appena emanato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il valore complessivo degli interventi, tutti immediatamente cantierabili, è di oltre 135 milioni di euro. “Questa operazione si inserisce nell’ambito del programma comunitario ‘Grandi attrattori culturali’ coordinato dal MiBACT in stretta collaborazione con la Presidenza del Consiglio ed è il frutto di un’intensa azione congiunta e condivisa con le Regioni” ha detto Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo.
Nel dettaglio, si legge nel documento, che per la Calabria sono in programma interventi per un valore complessivo di 26,8 milioni di euro. Gli interventi programmati nel territorio calabrese sono 14 e interessano il Castello Svevo di Rocca Imperiale, il parco archeologico urbano di Vibo Valentia, il Castello di Oriolo, il Castello Carafa di Roccelletta Ionica, il Castello di Palizzi, i Fortini di Pentimele a Reggio (per ben 3 milioni di euro), il Complesso monumentale Sant’Agostino di Cosenza, il Santuario di San Francesco di Paola, la chiesa di San Giovanni Therestis, il completamento del Museo della civiltà contadina di Salina di Lungro, il recupero dei ruderi di Cirella e interventi per il borgo di Gerace e per i centri storici di Catanzaro e Cosenza.
Per la Sicilia sono in programma interventi per un valore complessivo di 33,7 milioni di euro e interesseranno il Polo museale di Siracusa, il Polo museale di Ragusa, il Polo museale di Trapani e interventi di completamento e valorizzazione dell’Area archeologica del Bosco Littorio di Gela. (info tratte da www.strettoweb.it)
Come si vede, per Messina e le sue "possibili" attrazioni culturali nemmeno un euro. Ci sorge il dubbio che l'Amministrazione cittadina, troppo impegnata a voler cambiare la mentalità dei messinesi anzichè ricercare contributi economici per tutelare e valorizzare ciò che potrebbe davvero cambiare la città dello stretto, di tale contributo economico non ne sapesse nulla, e ci chiediamo, ma davvero l'unico metodo per migliorare la qualità della vita cittadina è quello di modificare le abitudini dei Messinesi? o forse, non sarebbe anche il caso di informarsi in tempi utili su eventuali contributi economici nazionali e internazionali che puntino alla valorizzazione storica ed artistica dei beni architettonici esistenti al fine di intercettarli prima di altri?