Il forte Cavalli, chiamato anche batteria MonteGallo, è un opera Umbertina a sud est di Messina, con il compito di difendere l’accesso meridionale dello stretto da incursioni provenienti dallo Ionio.
In linea d’aria, sorge quasi di fronte alla città di Reggio Calabria.
L’opera è in buono stato di conservazione, e diversamente da altre strutture umbertine dell'aerea dello stretto non ha subito danni durante la seconda guerra mondiale. Durante gli anni, dopo la dismissione, è stata adibita a deposito esplosivi durante la costruzione dell’autostrada Messina–Catania.
A pianta classica trapezoidale, si accede da un ingresso centrale a ponte levatoio. La struttura è simmetrica e all'interno, per salire al piano superiore presenta due rampe laterali.
La batteria Monte Gallo/Cavalli è una delle poche fortificazioni ad avere ben 8 piazzole per obici più due piattaforme semicircolari laterali per i cannoni. Il numero di artiglierie in dotazione di questa struttura è simile a quello del Forte Masotto ed il Forte Petrazza occupate a difendere il porto.
Il forte cavalli per diverso tempo era utilizzato come rifugio per maiali e capre, ma da diversi anni è un esempio da seguire per tutte le altre strutture fortificate della città.
Oggi è sede del "Museo Storico delle fortificazioni dello stretto" che costantemente inserisce pezzi importanti alla già ampia collezione.
Il Forte Cavalli, ed il Museo, sono visitabili. La Comunità Zancle, concessionaria della struttura, quasi ogni domenica mattina permette a chi ne facesse richiesta di visitare il museo.
La struttura fortificata è spesso location di eventi culturali, sociali, ricreativi e musicali.
Forte Cavalli: Un baluardo storico e culturale di Messina
Introduzione
Il Forte Cavalli, originariamente noto come Batteria Monte Gallo, è una delle più importanti fortificazioni del sistema difensivo dello Stretto di Messina. Costruito tra il 1884 e il 1914, durante il regno di Umberto I, il forte rappresenta un esempio significativo di architettura militare dell’Ottocento. Situato a circa 345 metri sul livello del mare, nella frazione di Larderia, il Forte Cavalli non solo ha svolto un ruolo cruciale nella difesa del territorio, ma oggi è un simbolo di memoria storica e un centro culturale di grande rilevanza.
Storia del Forte Cavalli
La costruzione del Forte Cavalli fu parte di un ambizioso progetto di difesa costiera ideato dallo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano per proteggere lo Stretto di Messina, un punto strategico cruciale nel Mediterraneo. Il forte fu dedicato al generale piemontese Giovanni Cavalli, inventore del cannone a canna rigata, una tecnologia rivoluzionaria per l’epoca.
Il suo scopo principale era quello di difendere il settore meridionale dello Stretto da eventuali sbarchi nemici, in particolare dalle forze francesi, che all’epoca stavano espandendo la loro influenza nel Mediterraneo. Durante la sua attività, il forte era equipaggiato con potenti obici e cannoni, posizionati su otto piazzole e due piattaforme semicircolari laterali.
Nonostante il devastante terremoto del 1908 e i due conflitti mondiali, il Forte Cavalli rimase intatto, dimostrando la solidità della sua struttura. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il forte fu dismesso e cadde in uno stato di abbandono, fino a quando non fu recuperato e valorizzato grazie all’impegno dell’Associazione Comunità Zancle.
Architettura e caratteristiche
Il Forte Cavalli è un esempio classico di architettura militare umbertina, con una pianta trapezoidale e un ingresso centrale originariamente dotato di ponte levatoio. La struttura è simmetrica e presenta due rampe laterali che collegano i diversi livelli interni. Costruito con materiali resistenti come calcestruzzo, mattoni pieni in terracotta e roccia vulcanica, il forte fu progettato per resistere a eventi estremi, come dimostrato dalla sua sopravvivenza al terremoto del 1908.
Tra le sue caratteristiche uniche spiccano:
- Otto piazzole per obici: utilizzate per posizionare l’artiglieria pesante.
- Due piattaforme semicircolari: progettate per l’installazione di cannoni.
- Magazzini sotterranei: utilizzati per lo stoccaggio di munizioni e rifornimenti.
- Vista panoramica: la posizione strategica del forte offre una vista mozzafiato sullo Stretto di Messina e sulla costa calabra.
Il ruolo attuale: Parco-Museo Forte Cavalli
Oggi, il Forte Cavalli è stato trasformato in un Parco-Museo, grazie al lavoro dell’Associazione Comunità Zancle, che ne ha ottenuto la concessione demaniale nel 2000. Il museo, inaugurato nel 2003, ospita una vasta collezione di reperti storici, filmati e documenti che raccontano la storia della difesa dello Stretto di Messina dal periodo post-unitario alla Seconda Guerra Mondiale.
Tra le attrazioni principali del museo troviamo:
- Il più grande cannone italiano della Seconda Guerra Mondiale, dichiarato Monumento ai Caduti.
- Esposizioni didattiche: che illustrano l’evoluzione delle fortificazioni e delle tecnologie militari.
- Laboratorio di educazione alla pace: rivolto alle scuole, per promuovere valori di dialogo e convivenza.
Il forte è anche sede di eventi culturali, mostre e attività ricreative, diventando un punto di riferimento per la comunità locale e un’attrazione turistica di rilievo.
Valore storico-culturale
Il Forte Cavalli rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore per Messina e per l’intera Sicilia. La sua trasformazione da struttura militare a centro culturale dimostra come sia possibile preservare la memoria storica e, al contempo, creare spazi di aggregazione e apprendimento. Il forte è un esempio virtuoso di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico, integrandosi perfettamente nel contesto paesaggistico dei Monti Peloritani.
Il Forte Cavalli è un simbolo della storia e dell’identità di Messina, un luogo dove passato e presente si incontrano per offrire un’esperienza unica ai visitatori. Visitare il Parco-Museo Forte Cavalli significa immergersi in un viaggio nel tempo, scoprendo le radici storiche della città e apprezzando la bellezza del suo paesaggio. Un esempio di come la memoria storica possa essere preservata e valorizzata per le generazioni future.