Il forte Crispi, o batteria Minaia, sorge in zona Portella Arena, a campo Italia. Si trova in una posizione tra le più strategiche in assoluto, e per questo è una delle più fortificate ed armate in assoluto.

 Svolgeva il duro lavoro di controllare sia l’ingresso nord dello stretto, sia il porto, spaziando anche per tutto lo stretto da nord a sud. La forma trapezoidale simmetrica e le dimensioni contenute, risultano quelle standard, tipiche della maggior parte del batterie Umbertine.

Il forte è poco distante da altre note fortificazione messinesi, forti Masotto e Serra la Croce. Con esse ha condiviso gli eventi tragici dei bombardamenti Angloamericani riportando ingentissimi danni.

Tra Forte Masotto e Crispi vi è l’area in cui sorge il deposito munizioni dell’Esercito, difeso da diversi bunker disposti a sbarramento stradale.

Poco distanti dal forte sono presenti altre strutture militari che fanno di questa fortificazione, per la sua posizione altamente strategica, è stata  riadattata a postazione contraerea ed antinave. Nel 1943 ha ospitato infatti diverse batterie di artiglieria Italiane e tedesche, con pezzi 90 Ansaldo e 88 mm Flak.

Il forte Crispi ebbe un ruolo importante durante la pesante battaglia aereonavalea Messina dal 1941 ed nel 1943.

Il forte aveva il compito di difendere i punti d’imbarco, scelti dagli Italotedeschi per passare uomini e mezzi in Calabria.

La struttura presenta gravi danni da esplosione provocati dalle bombe lanciate dagli aerei. La struttura è evidentemente danneggiata in più parti. Il fossato non esiste più come parte del muro dell’ingresso e della caponiera.

Il corpo centrale è sparito, sostituito da costruzioni abusive adibite a ricovero per animali.

Forte Crispi: La Fortezza Umbertina tra Storia e testimonianze dimenticate

Introduzione

Il Forte Crispi, originariamente noto come Batteria Menaja o Minaja, è una delle fortificazioni costruite alla fine del XIX secolo come parte del sistema difensivo dei Forti Umbertini. Situato nella zona di Portella Arena, nei pressi di Campo Italia, il forte prende il nome dal politico Francesco Crispi, figura di spicco dell’Italia post-unitaria. Nonostante il suo ruolo strategico e la sua importanza storica, oggi il Forte Crispi versa in uno stato di grave degrado, rappresentando una testimonianza dimenticata della storia militare di Messina.

Storia del Forte Crispi

Il Forte Crispi fu costruito tra il 1887 e il 1890, durante il regno di Umberto I di Savoia, come parte del Piano Generale di Difesa dello Stato. Questo piano prevedeva la costruzione di una serie di fortificazioni lungo le colline che circondano lo Stretto di Messina, con l’obiettivo di proteggere la città e le rotte marittime da eventuali attacchi nemici.

La posizione del forte, a cavallo tra il Mar Ionio e il borgo Pace, lo rendeva un punto strategico per il controllo dello Stretto da nord a sud. Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, il forte fu utilizzato come postazione contraerea e antinave, ospitando batterie di artiglieria italiane e tedesche, tra cui i celebri cannoni 90 Ansaldo e 88 mm Flak. Il suo compito principale era quello di difendere i punti d’imbarco scelti dagli italo-tedeschi per il passaggio di uomini e mezzi verso la Calabria.

Tuttavia, il forte subì pesanti bombardamenti durante i conflitti mondiali, che causarono gravi danni alla struttura. Dopo la fine della guerra, il Forte Crispi fu abbandonato e progressivamente vandalizzato, perdendo gran parte delle sue caratteristiche originarie.

Architettura e caratteristiche

Il Forte Crispi presenta una struttura tipica delle fortificazioni Umbertine, con una pianta trapezoidale simmetrica e dimensioni contenute. Costruito con materiali resistenti come calcestruzzo, mattoni pieni in terracotta e roccia vulcanica, il forte era progettato per resistere agli attacchi nemici e agli eventi naturali.

Tra le sue caratteristiche principali troviamo:

  • Piazzole per l’artiglieria: Utilizzate per posizionare cannoni e obici, alcune di queste sono ancora visibili.
  • Fossato perimetrale: Originariamente circondava l’intera struttura, ma oggi è quasi completamente scomparso.
  • Caponiera: Situata sul lato sinistro, la caponiera serviva per la difesa ravvicinata del fossato.
  • Magazzini sotterranei: Destinati allo stoccaggio di munizioni e rifornimenti.
  • Vista strategica: La posizione del forte offriva una visuale unica sullo Stretto di Messina, rendendolo un punto di osservazione privilegiato.

Oggi, gran parte della struttura è in rovina, con il corpo centrale distrutto e sostituito da costruzioni abusive adibite a ricovero per animali, successivamente dismesse.

Stato attuale

Dopo la dismissione definitiva delle sue funzioni militari, il Forte Crispi è stato abbandonato e lasciato al degrado. Negli anni, il sito è stato vandalizzato e utilizzato per scopi impropri, perdendo gran parte del suo valore architettonico e storico. Attualmente, il forte è tecnicamente un’area militare, ma di fatto non è sorvegliato ed è accessibile solo a escursionisti e curiosi.

Nonostante il suo stato di abbandono, il Forte Crispi rappresenta ancora un importante patrimonio storico, che meriterebbe di essere recuperato e valorizzato. Negli ultimi anni sono state avanzate diverse proposte per la rigenerazione del sito, ma nessuna di queste è stata realizzata.

Valore storico-culturale

Il Forte Crispi è una testimonianza significativa della storia militare italiana e dell’ingegneria ottocentesca. La sua posizione strategica e il suo ruolo nei conflitti mondiali lo rendono un simbolo della difesa dello Stretto di Messina e un’opportunità per promuovere il turismo culturale messinese.

La valorizzazione del forte potrebbe trasformarlo in un luogo di memoria storica e in un’attrazione turistica, contribuendo a preservare la storia della città e a creare nuove opportunità per la comunità locale. Inoltre, la posizione del sito potrebbe integrarsi con progetti di trekking e percorsi naturalistici, valorizzando il paesaggio circostante.

Il Forte Crispi è un simbolo della storia e dell’identità di Messina, un luogo che merita di essere riscoperto e valorizzato. La sua posizione strategica, la sua architettura e il suo passato lo rendono un pezzo unico del patrimonio culturale della città di Messina. Investire nella sua riqualificazione significherebbe preservare un pezzo di storia.