Il castello Matagrifone o Roccaguelfonia è un esempio di fortificazione di un sito particolarmente strategico. Si pensa infatti che una prima edificazione sia stata effettuata in epoca di poco precedente al periodo greco, tra il  260 e il 275 a.C.

Il castello Roccaguelfonia è sicuramente tra i più antichi ed importanti simboli della città di Messina, e ricorda l’epoca delle crociate quando le forze cristiane partivano per la Terrasanta allo scopo di sconfiggere le truppe musulmane di Saladino.

Messina a quel tempo rappresentava un‘ importante snodo degli eserciti e delle flotte che partivano per raggiungere Gerusalemme. La fortezza fu edificata in occasione della terza crociata (1190) su ordine del Re Riccardo cuor di leone.

Questa fortificazione ebbe anche grande rilievo durante i Vespri del 1282, quando fu occupata dalla truppe Angioine ed incendiata l’anno successivo dai Messinesi.

La fortezza si trova sulla via Principe Umberto, ma ben pochi sono i resti visibili. Si trova ad un altitudine di 65 metri circa sul livello del mare.

Il nome Matagrifone proviene da Matagrifon, che significa “ammazzagrifoni”, soprannome (grifoni) dispregiativo con il quale gli Europei del nord chiamavano i Greci. Quello di Roccaguelfonia invece è riferibile al fatto che Riccardo Cuor di leone fosse un re Guelfo.

Il castello oltre che dalla cinta muraria, era difeso alle spalle dal Castellaccio e dalla storica torre della Vittoria.

Castello Roccaguelfonia: Un Simbolo di Storia e Identità Messinese

Introduzione

Il Castello Roccaguelfonia, noto anche come Castello Matagrifone, è una delle fortificazioni più antiche e significative della città di Messina. Situato su una collina a circa 65 metri sul livello del mare, il castello rappresenta un importante punto di riferimento storico e culturale. La sua storia si intreccia con le vicende delle crociate, dei Vespri Siciliani e delle dominazioni che hanno segnato la Sicilia nel corso dei secoli. Oggi, ciò che resta del castello è il torrione superstite, che funge da base per il Sacrario di Cristo Re, un monumento commemorativo dedicato ai caduti.

Origini e Costruzione

Le origini del Castello Roccaguelfonia risalgono a un periodo antecedente al dominio normanno, in un'epoca in cui la Sicilia stava attraversando un'importante fase di transizione storica. Fu intorno al 1061, durante la campagna di conquista normanna, che il castello cominciò a prendere forma. Roberto il Guiscardo, condottiero normanno e signore di Sicilia, eresse una prima struttura fortificata in legno su un’altura strategica della città di Messina, destinata a proteggere l’accesso dal mare e a consolidare il dominio normanno sull'isola. Questa scelta topografica non fu casuale, poiché la posizione sopraelevata del castello permetteva un controllo diretto sul porto e sullo Stretto di Messina.

Con l’arrivo di Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra, nel 1190 durante la Terza Crociata, il castello subì un'importante fase di ampliamento e fortificazione. Fu proprio su ordine di Riccardo che la struttura originale in legno venne sostituita da una fortificazione in pietra calcarea, che ne aumentava la robustezza e la capacità difensiva. Questo intervento conferì al castello un’imponente presenza architettonica, rendendolo un elemento di rilievo nella difesa strategica della città. Fu durante questo periodo che il castello acquisì il nome di Roccaguelfonia, in onore della fazione politica guelfa a cui Riccardo apparteneva, contrapposta alla fazione ghibellina sostenuta dall’imperatore del Sacro Romano Impero.

Un altro nome attribuito al castello è quello di "Matagrifone", un appellativo dai toni dispregiativi utilizzato dai Normanni per riferirsi alla popolazione locale di origine greca (i "Grifoni"), che i conquistatori normanni spesso consideravano come un elemento ostile o rivale.

Le evoluzioni successive

Nel corso dei secoli, il Castello Roccaguelfonia fu continuamente ampliato, restaurato e adattato alle mutate esigenze difensive. Nel 1240, l’imperatore Federico II di Svevia, noto per la sua lungimiranza architettonica e strategica, ordinò un’importante opera di restauro. Egli trasformò il castello in una vera e propria fortezza militare, dotandolo di strutture adeguate non solo alla difesa della città, ma anche al controllo dell’intero Stretto di Messina, uno snodo strategico cruciale per i commerci e la guerra. Federico II implementò le tecnologie difensive più avanzate del tempo, rafforzando le mura e introducendo innovativi sistemi di fortificazione tipici delle strutture militari sveve.

Durante il periodo dei Vespri Siciliani, uno degli eventi storici più significativi della storia siciliana, il castello fu teatro di sanguinosi scontri tra i messinesi e le truppe angioine. Nel 1282, durante la rivolta contro il dominio angioino, la struttura fu occupata dalle truppe francesi, che la utilizzarono come base per consolidare il proprio potere sulla città. Tuttavia, la resistenza dei messinesi culminò nella riconquista del castello, che fu dato alle fiamme per scacciarne definitivamente gli invasori.

La sua resilienza attraverso i secoli

Il Castello Roccaguelfonia dimostrò nel tempo una straordinaria capacità di adattamento e resilienza. Ogni epoca, ogni dominazione, lo rese specchio delle diverse influenze culturali e militari che attraversarono la Sicilia. La sua posizione elevata e strategica ha sempre rappresentato un punto di forza, ma al contempo lo ha reso un obiettivo ambito da conquistatori e invasori. Nonostante le distruzioni subite e le ricostruzioni necessarie, il castello continuò a esercitare un ruolo centrale nella storia della città di Messina, fino a essere trasformato nei secoli successivi.

Il nome e la memoria del castello, radicati nelle vicende di eroi, sovrani e rivolte, restano oggi un simbolo della capacità di rinascere e resistere che caratterizza l'identità della città. Grazie al suo passato glorioso, il Castello Roccaguelfonia rappresenta una delle testimonianze storiche più affascinanti di Messina, un luogo dove storia, architettura e mito si intrecciano in maniera indissolubile.

Ruolo storico e trasformazioni

Il Castello Roccaguelfonia ha svolto un ruolo cruciale in numerosi eventi storici:

  • Epoca aragonese: Nel 1283, il castello passò sotto il controllo di Pietro III d’Aragona, che lo utilizzò come residenza temporanea.
  • Rinascimento: Nel XV secolo, il castello fu ampliato per ordine di Ferdinando II d’Aragona, come testimonia un’epigrafe celebrativa ancora visibile nella torre superstite.
  • Dominazione spagnola: Nel 1536, Carlo V d’Asburgo incaricò l’architetto Antonio Ferramolino di ristrutturare il castello, che divenne un elemento chiave del sistema difensivo della città.
  • Epoca borbonica: Nel XIX secolo, il castello fu trasformato in carcere borbonico, subendo ulteriori modifiche strutturali.

Nel corso del tempo, il castello subì gravi danni a causa di terremoti, esplosioni e rivolte popolari. Nel 1908, il devastante terremoto che colpì Messina distrusse gran parte della struttura, lasciando intatto solo il torrione principale.

Architettura e caratteristiche

Il Castello Roccaguelfonia era una fortificazione imponente, circondata da una cinta muraria e difesa da torri e bastioni. Tra le sue caratteristiche principali si ricordano:

  • Torrione superstite: L’unico elemento ancora visibile del castello, oggi integrato nel Sacrario di Cristo Re.
  • Cinta muraria: Originariamente, il castello era protetto da una doppia cinta muraria, che lo rendeva quasi inespugnabile.
  • Torre della Vittoria: Una torre difensiva situata nelle vicinanze, che completava il sistema di protezione del castello.
  • Posizione strategica: La collina su cui sorgeva il castello offriva una vista panoramica sul porto di Messina e sullo Stretto, rendendolo un punto di osservazione ideale.

Il Sacrario di Cristo Re

Nel corso del XX secolo, sui resti dell’antico Castello Roccaguelfonia, ormai ridotto al solo torrione superstite, fu edificato il Sacrario di Cristo Re, un monumento commemorativo dedicato ai caduti di guerra. La realizzazione del sacrario si inserì in un più ampio progetto di recupero della memoria storica della città di Messina, devastata dal terremoto del 1908 e dagli eventi bellici.

Un’opera architettonica significativa

Il Sacrario fu progettato dall’architetto messinese Francesco Barbaro, noto per il suo stile sobrio ed evocativo, capace di coniugare monumentalità e rispetto per la storia del luogo. L’edificio si distingue per la sua imponente cupola ottagonale, un elemento architettonico che conferisce maestosità al sacrario, dominando il panorama della città e dello Stretto di Messina.

Accanto alla cupola sorge un elegante campanile, nel quale è collocata la Campana commemorativa della Pace, una campana monumentale del peso di oltre 13 tonnellate, donata dal Rotary Club di Messina. La campana è azionata quotidianamente per ricordare i caduti di tutte le guerre, un richiamo sonoro che riecheggia simbolicamente sulla città e sulla costa calabra.

La fusione con il torrione storico

Un elemento distintivo del Sacrario di Cristo Re è la sua perfetta integrazione con i resti del torrione del Castello Roccaguelfonia, che funge da base per la struttura monumentale. Questo approccio architettonico ha permesso non solo di preservare ciò che rimaneva dell’antico castello, ma anche di creare un collegamento diretto tra il passato medievale della città e la memoria moderna.

Il torrione, un tempo parte del sistema difensivo della città, è stato restaurato e incorporato come parte integrante del sacrario, a testimonianza della resilienza della città di Messina e della sua capacità di trasformare i luoghi di conflitto in simboli di pace e commemorazione.

Un luogo di culto e di memoria

Il Sacrario di Cristo Re è dedicato ai caduti delle due guerre mondiali e rappresenta uno dei principali luoghi di culto e di memoria della città. All’interno del monumento si trovano lapidi commemorative che riportano i nomi dei messinesi caduti in guerra, rendendo il sacrario non solo un luogo di interesse architettonico, ma anche uno spazio di raccoglimento e riflessione.

La posizione panoramica del sacrario, affacciata sullo Stretto di Messina, rafforza ulteriormente il suo significato simbolico. Da questo punto privilegiato, la città sembra abbracciare il mare e la costa calabra, un’immagine che richiama il tema della connessione tra popoli e della speranza per un futuro di pace.

Un simbolo di Messina

Il Sacrario di Cristo Re è diventato nel tempo un elemento iconico dello skyline di Messina, visibile da diversi punti della città e dal mare. Oltre a essere un luogo di culto, il sacrario rappresenta un simbolo dell’identità storica e culturale della città, unendo il ricordo delle sue antiche radici medievali con la necessità di commemorare e onorare i sacrifici del passato.

Nonostante il tempo trascorso e le difficoltà legate alla manutenzione, il Sacrario di Cristo Re continua a essere uno dei luoghi più suggestivi e significativi di Messina, un punto d’incontro tra storia, architettura e spiritualità. Preservarlo e valorizzarlo significa non solo mantenere vivo il ricordo delle vicende passate, ma anche trasmettere alle future generazioni un messaggio di memoria e pace.

Valore storico-culturale

Il Castello Roccaguelfonia rappresenta un simbolo della storia e dell’identità di Messina. La sua posizione strategica, la sua architettura e il suo ruolo nei principali eventi storici della città lo rendono un patrimonio di inestimabile valore. Nonostante le distruzioni subite, il castello continua a vivere attraverso il Sacrario di Cristo Re, che ne perpetua la memoria.

La valorizzazione del sito potrebbe trasformarlo in un’attrazione turistica e culturale, contribuendo a preservare la storia della città e a promuovere il turismo nella regione. Inoltre, il castello potrebbe diventare un punto di riferimento per attività educative e ricreative, offrendo un’opportunità unica per scoprire il passato e apprezzare la bellezza del paesaggio circostante.

Il Castello Roccaguelfonia è molto più di una semplice fortificazione: è un simbolo della storia e dell’identità di Messina, un luogo che merita di essere riscoperto e valorizzato. La sua storia millenaria, intrecciata con le vicende delle crociate, dei Vespri Siciliani e delle dominazioni straniere, lo rende un pezzo unico del patrimonio culturale della città. Investire nella sua riqualificazione significherebbe non solo preservare un pezzo di storia, ma anche creare nuove opportunità per il futuro.

Ad oggi è visitabile solo il Sacrario