Il castello del Santissimo Salvatore sorge in uno dei luoghi più importanti della città ed è simbolo indiscusso della storia Messinese dalla metà del 1500 in poi.

Fu edificato al posto del Monastero dei Basiliani del SS. Salvatore (del XI° sec) e della storica torre di S. Anna (del XI° sec) con lo scopo di difendere l’ingresso del porto.

L’opera costituisce uno degli esempi dell’evoluzione architettonica militare cinquecentesca, ed infatti presenta una pianta irregolare perfettamente aderente al piano dove si trova. Il Castello di San Salvatore si estende in lunghezza per l’estremità della falce chiudendo dal mare l’area difensiva della città, protetta a nord e sud dalla cinta muraria e ad ovest dal Castellaccio e dal Castel Gonzaga.

La data più significativa per la fortificazione della falce è senz’altro quella del 12 marzo 1861, giorno che decretò il tramonto del Regno delle due Sicilie a favore dello Stato unitario Italiano.
Proprio tra queste mura e quelle della vicina Real Cittadella dichiararono la sconfitta le ultime guarnigioni del regno Borbonico di Sicilia.

Il Forte si trova  all'estremità della penisola di S. Raineri e venne costruito tra il 1537 e il 1540 da Antonio Ferramolino su ordine del sovrano Carlo V°.
E' prevalentemente un opera di difesa del porto per artiglieria in barbetta o in casamatta. Nel 1934, sui resti della medievale torre di Santa Anna, è stata eretta la stele della Madonna della Lettera.

Castello San Salvatore: Un Simbolo di Storia e Difesa a Messina

Introduzione

Il Castello San Salvatore, noto anche come Forte San Salvatore, è una delle fortificazioni più iconiche della città di Messina. Situato all’estremità della penisola di San Raineri, il castello rappresenta un punto di riferimento storico e culturale, nonché un esempio straordinario di architettura militare rinascimentale. Costruito nel XVI secolo per ordine dell’imperatore Carlo V, il forte aveva il compito di proteggere l’ingresso del porto e di consolidare il sistema difensivo della città contro le incursioni nemiche. Oggi, il Castello San Salvatore è un simbolo della resilienza e della storia di Messina, un luogo dove passato e presente si incontrano.

Origini e costruzione

Le origini del Castello San Salvatore risalgono al 1537, quando l’imperatore Carlo V, impegnato a difendere i domini della Monarchia Asburgica dagli attacchi provenienti dall’Impero Ottomano e dai pirati barbareschi, ordinò la costruzione di una nuova fortificazione a Messina. La città, grazie alla sua posizione strategica nello Stretto, rappresentava una delle chiavi d’accesso al Mediterraneo. Carlo V riconobbe l'importanza di consolidare il sistema difensivo della città, facendo del Castello San Salvatore uno degli elementi fondamentali per la sicurezza del porto, considerato uno dei più importanti scali commerciali e militari dell’epoca.

Per la progettazione della struttura, Carlo V affidò l’incarico ad Antonio Ferramolino, un architetto e ingegnere militare originario di Bergamo, famoso per la sua esperienza nella costruzione di fortificazioni moderne. Ferramolino progettò il castello secondo i canoni dell’architettura militare rinascimentale, integrando le tecnologie difensive più avanzate per l’epoca e adattando la struttura alla conformazione della penisola di San Raineri. L’area su cui fu edificato il forte era già sede di preesistenze medievali, tra cui la Torre di Sant’Anna, una struttura difensiva risalente al periodo normanno, e il Monastero Basiliano del Santissimo Salvatore dei Greci, un importante centro religioso e culturale fondato nel XII secolo.

La costruzione del Castello San Salvatore richiese la demolizione di edifici religiosi e civili nella zona, tra cui parte del monastero basiliano, suscitando critiche da parte della popolazione locale. Tuttavia, il risultato fu una fortezza maestosa, progettata per resistere non solo agli assalti nemici via mare, ma anche ai bombardamenti delle nuove artiglierie di epoca rinascimentale. La pianta del forte era irregolare, con baluardi a forma di freccia o a punta di diamante, elementi progettati per deviare i colpi delle artiglierie nemiche. Le cortine murarie, spesse e munite di cannoniere, erano altrettanto funzionali a garantire la protezione della struttura e dell’ingresso al porto.

La scelta dei materiali per la costruzione fu altrettanto innovativa per l’epoca. Furono utilizzate pietre calcaree locali, combinate con tecniche di muratura capaci di garantire resistenza agli agenti atmosferici e alla pressione delle armi da fuoco pesanti. La posizione del castello, infine, si rivelò ideale non solo per la difesa, ma anche per il controllo strategico di tutte le imbarcazioni che entravano ed uscivano dal porto.

Ruolo storico

Il Castello San Salvatore ha ricoperto un ruolo centrale nella storia di Messina e del Mediterraneo, fungendo da baluardo difensivo contro le incursioni di pirati e flotte nemiche. La sua costruzione si inseriva in un piano organico voluto da Carlo V per proteggere i domini della Corona di Spagna dai sempre più frequenti attacchi dei pirati barbareschi, che minacciavano le coste siciliane e il commercio marittimo. In questo contesto, il forte divenne un elemento cardine del sistema difensivo della città.

Durante la Battaglia di Lepanto del 1571, un evento cruciale nella storia europea, il Castello San Salvatore giocò un ruolo strategico come base logistica e di coordinamento. La battaglia vide le forze della Lega Santa, un’alleanza di potenze cristiane, affrontare e sconfiggere la flotta ottomana, segnando una svolta nella lotta per il controllo del Mediterraneo. Messina, con il suo porto sicuro protetto dal Castello San Salvatore, fu uno degli avamposti principali per l’organizzazione delle operazioni navali, accogliendo flotte, soldati e rifornimenti.

Nel corso dei secoli, il forte fu periodicamente ampliato e rafforzato per adattarsi alle nuove tecnologie militari e alle mutate esigenze strategiche. Durante il XVII secolo, il castello fu coinvolto nella rivolta antispagnola del 1674-1678, uno dei momenti più drammatici della storia di Messina. I cittadini messinesi, sostenuti dalla Francia, insorsero contro il dominio spagnolo, utilizzando il forte come base di resistenza. Alla fine del conflitto, gli spagnoli riconquistarono la città, ma la rivolta segnò profondamente il destino del castello e della città stessa.

Con il passaggio al controllo dei Borboni nel XVIII secolo e l'unificazione dell'Italia nel 1861, il Castello San Salvatore perse progressivamente la sua funzione militare, seguendo il declino generale del sistema difensivo messinese. Tuttavia, rimase un punto di riferimento storico e architettonico, testimone delle vicende che hanno plasmato la città e il Mediterraneo.

Architettura e caratteristiche

Il Castello San Salvatore è un esempio straordinario di architettura militare rinascimentale. Tra le sue caratteristiche principali troviamo:

  • Baluardi a freccia: Progettati per deviare i colpi delle artiglierie nemiche, questi baluardi rappresentano un’innovazione dell’ingegneria militare dell’epoca.
  • Cortine murarie: Le mura del castello erano dotate di cannoniere e troniere, che permettevano di difendere sia l’interno che l’esterno del porto.
  • Torrione semicircolare: Conosciuto come Forte Campana, questo torrione si trova all’estremità della penisola ed era dotato di più ordini di fuoco.
  • Porta Spagnola: Un portale monumentale in pietra calcarea, decorato con bugnato e stemmi spagnoli, che rappresenta un esempio di architettura manierista.

Nel 1934, sui resti della Torre di Sant’Anna, fu eretta la Stele della Madonna della Lettera, una colonna alta 53 metri sormontata da una statua in bronzo dorato della Madonna benedicente, opera dello scultore Tore Calabrò. Questo monumento è diventato uno dei simboli più riconoscibili di Messina.

Declino e stato attuale

Nonostante il suo ruolo storico, il Castello San Salvatore ha subito un progressivo declino nel corso del XX secolo. I danni causati dai terremoti del 1783 e del 1908, insieme all’abbandono e alla mancanza di manutenzione, hanno compromesso parte della struttura. Tuttavia, il forte è ancora in buone condizioni e rappresenta un importante patrimonio storico e culturale.

Oggi, il Castello San Salvatore è gestito dalla Marina Militare Italiana, che ne consente l’accesso per visite guidate ed eventi culturali. La sua posizione panoramica, affacciata sullo Stretto di Messina, lo rende una meta ideale per turisti e appassionati di storia.

Valore storico-culturale

Il Castello San Salvatore è molto più di una semplice fortificazione: è un simbolo della storia e dell’identità di Messina. La sua posizione strategica, la sua architettura innovativa e il suo ruolo nei principali eventi storici della città lo rendono un patrimonio di inestimabile valore. La valorizzazione del forte potrebbe trasformarlo in un’attrazione turistica di rilievo, contribuendo a preservare la memoria storica e a promuovere il turismo culturale nella regione.

Il Castello San Salvatore è un luogo dove storia, architettura e paesaggio si incontrano, offrendo un’esperienza unica a chi lo visita. La sua trasformazione da baluardo difensivo a simbolo di pace e cultura dimostra l’importanza di preservare il passato per costruire un futuro più consapevole e inclusivo. Visitare il Castello San Salvatore significa immergersi nella storia di Messina e scoprire un luogo che continua a raccontare il suo passato con orgoglio.

Oggi vengono organizzate delle visite alla struttura grazie al consenso della Marina. La struttura è dunque fruibile per chi abbia interesse ad ammirare una delle strutture fortificate più importanti della città dello stretto.