Il Castel Gonzaga costituisce probabilmente un esempio dell’evoluzione architettonica militare cinquecentesca messinese. La fortezza è senz'altro tra le più importanti dal punto di vista storico della città.

Prende il nome dal viceré Don Ferrante Gonzaga, figlio del marchese di Mantova ed Isabella d’Este, il quale considerava Messina come “la chiave del sistema di difesa del regno”.

Il castello era strategico nel controllo dei movimenti in tutto lo stretto, ed in particolare del porto, di fatto chiudeva insieme al vicino Castellaccio l’accesso alla città anche da dietro attraverso le colline, sbarrando dunque il passo a tutte le strade che conducendo dall’entroterra siciliano sino alla città.

Un punto strategico per arginare il pericolo costante dato dall'invasione del nemico che avrebbe potuto sfruttare le aree collinari per attaccare la città.

Molteplici sono gli eventi storici in qui quest’opera è stata protagonista. Nella rivolta antispagnola del 1674 –78, nei moti del 1848, nell’ultima guerra mondiale è stata sempre utilizzata.

Si stima che la sua costruzioni sia datata 1540 e messa in opera da Ferramolino e Maurolico. Si trova a circa 100 metri di altezza, a Montepiselli, sul colle del Tirone.

E' un opera a pianta poligonale per artiglieria in barbetta o in casamatta, difesa costiera e terrestre a giro d’orizzonte
Si trova in buono nonostante l’abbandono ed ha il triste primato di essere l’unica imponente fortificazione Messinese antica considerabile integra, ma non valorizzata.

Castello Gonzaga: Un Capolavoro di Architettura Militare Rinascimentale

Introduzione

Il Castello Gonzaga, noto anche come Forte Gonzaga, si erge maestosamente sul Colle del Tirone, una posizione panoramica privilegiata a circa 150 metri sul livello del mare che domina la città di Messina e offre una vista spettacolare sullo Stretto di Messina e sui Monti Peloritani. Questa fortificazione rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura militare rinascimentale in Sicilia, un capolavoro del XVI secolo che unisce funzionalità difensiva e raffinatezza progettuale.

La costruzione del castello fu voluta dall’imperatore Carlo V d’Asburgo, nel quadro di un ambizioso piano di fortificazioni finalizzato a proteggere i territori dell’Impero dagli attacchi provenienti dal Mediterraneo. A concretizzare l’idea fu il viceré di Sicilia, Ferrante Gonzaga, uno dei più fidati collaboratori di Carlo V, a cui il forte deve il proprio nome. Gonzaga, consapevole della posizione strategica di Messina, ritenne essenziale dotare la città di una fortificazione moderna e all’avanguardia, capace di garantire non solo la protezione della città, ma anche il controllo delle rotte marittime attraverso lo Stretto.

Il castello, progettato dall’architetto bergamasco Antonio Ferramolino, si distingue per la sua pianta stellare e l’ingegnosità difensiva, che lo rendono una delle più raffinate espressioni dell’arte militare dell’epoca. La posizione del Colle del Tirone, scelta per la sua conformazione naturale, rende il forte non solo un baluardo difensivo, ma anche una testimonianza storica e architettonica che si è mantenuta nel tempo.

Oggi, il Castello Gonzaga rappresenta uno dei simboli più iconici della storia e dell’identità di Messina, un luogo che riesce a intrecciare con maestria il suo passato glorioso con il presente, attirando visitatori curiosi di scoprire una delle pagine più affascinanti della città. La sua straordinaria posizione panoramica, unita alla solidità della struttura e alla rilevanza storica, ne fanno una testimonianza unica del rinascimento messinese, un’epoca di grande sviluppo culturale e strategico per la città. Un luogo dove la memoria storica incontra la bellezza senza tempo del paesaggio.

Origini e costruzione

La costruzione del Castello Gonzaga ebbe inizio nel 1540, durante il regno dell’imperatore Carlo V, un periodo in cui le tensioni geopolitiche nel Mediterraneo resero necessaria la costruzione di sistemi difensivi avanzati per proteggere le principali città marittime del vasto impero. Messina, con il suo porto naturale strategico, rappresentava una delle città chiave per il controllo delle rotte commerciali e militari nel Mediterraneo. Il castello fu concepito per garantire la sicurezza della città non solo contro le incursioni di pirati e flotte nemiche dal mare, ma anche contro eventuali invasioni terrestri provenienti dall’entroterra siciliano.

Il progetto fu affidato al celebre architetto militare Antonio Ferramolino, originario di Bergamo, uno dei massimi esperti dell’ingegneria militare rinascimentale. Ferramolino introdusse nell’isola alcune delle più avanzate tecniche di fortificazione del suo tempo, progettando una struttura che fosse in grado di resistere agli attacchi delle artiglierie, che in quell’epoca stavano rivoluzionando le strategie belliche. Il castello fu realizzato seguendo una pianta stellare, un’innovazione tipica delle fortificazioni rinascimentali, composta da sei bastioni angolari di forma triangolare. Questi bastioni erano progettati per deviare i colpi delle artiglierie nemiche e garantire una difesa efficace a 360 gradi.

Le mura del castello, spesse e massicce, furono realizzate con materiali locali come tufo e calcare, scelti per la loro resistenza e per la facilità di reperimento. Intorno alla struttura fu scavato un ampio fossato, che costituiva una barriera aggiuntiva contro gli assalti da terra, impedendo l’accesso diretto alla base delle mura. Lungo le mura si trovavano postazioni per cannoni e altre armi da fuoco pesanti, che permettevano di colpire sia gli attaccanti via terra sia le imbarcazioni nemiche che tentavano di avvicinarsi al porto.

La posizione strategica del castello sul Colle del Tirone, una collina a circa 150 metri sul livello del mare, fu scelta con grande attenzione. Questo rilievo naturale offriva una vista panoramica straordinaria sull’intera città, sul porto di Messina, sullo Stretto di Messina e persino sull’entroterra siciliano, rendendolo un punto di osservazione privilegiato. Da questa posizione, le guarnigioni del castello potevano monitorare i movimenti delle navi in entrata e in uscita dal porto, identificando eventuali minacce con largo anticipo, e controllare i passaggi che attraversavano i vicini Monti Peloritani, prevenendo attacchi provenienti dall’interno dell’isola.

La costruzione del Castello Gonzaga rappresentò un’opera ingegneristica imponente per l’epoca, non solo per la sua complessità architettonica, ma anche per la capacità di adattare la fortificazione alla conformazione naturale del terreno. Ogni bastione e ogni angolo della struttura furono progettati per sfruttare al massimo il panorama circostante e garantire la massima funzionalità difensiva. Il risultato fu una delle più avanzate fortificazioni del Mediterraneo, capace di resistere a numerosi assedi e attacchi nel corso dei secoli.

Questo castello, pensato come baluardo a protezione del porto e della città, non fu solo un punto strategico dal punto di vista militare, ma anche un simbolo del potere imperiale di Carlo V, la cui influenza si estendeva su una vasta parte del mondo. La sua costruzione e la sua posizione rappresentavano un segnale forte e visibile della supremazia imperiale, un monito per chiunque avesse osato minacciare Messina o il Mediterraneo centrale.

Ruolo storico

Il Castello Gonzaga ha attraversato i secoli come una fortificazione strategica e un luogo simbolo di resistenza e cambiamento per la città di Messina. Sin dalla sua costruzione nel XVI secolo, il castello si è distinto come un punto nevralgico nelle vicende belliche e politiche, fungendo da baluardo difensivo durante alcuni degli eventi storici più rilevanti che hanno segnato il destino della città.

La rivolta antispagnola del 1674-1678

Uno degli episodi più significativi che coinvolsero il Castello Gonzaga fu la rivolta antispagnola del 1674-1678, quando i messinesi, stanchi delle politiche oppressive della Corona di Spagna, insorsero contro il dominio iberico. Durante la ribellione, il castello fu occupato dai rivoltosi, che lo trasformarono in una base strategica per coordinare le loro operazioni militari contro le truppe spagnole. Grazie alla sua posizione elevata e alla sua architettura difensiva, il Castello Gonzaga divenne un rifugio sicuro e un centro di resistenza armata.

Tuttavia, dopo anni di assedi e combattimenti, le forze spagnole riuscirono a riconquistare la città, infliggendo pesanti perdite ai ribelli e segnando una fine violenta e drammatica alla rivolta. Il castello, pur sopravvivendo a questo conflitto, rimase un simbolo della lotta dei messinesi per la propria autonomia e libertà.

I moti del 1848

Un altro momento cruciale per il Castello Gonzaga si verificò durante i moti del 1848, quando la città si unì al movimento di ribellione che attraversò l’Italia e l’Europa in quello che viene ricordato come il periodo della Primavera dei Popoli. Durante questa insurrezione, il castello fu ancora una volta utilizzato come postazione strategica dagli insorti messinesi, che lottavano contro il dominio borbonico e auspicavano l’unificazione e la liberazione dell’Italia.

I combattimenti intorno al castello furono intensi, e la fortezza si trovò al centro di una delle pagine più drammatiche del Risorgimento italiano. Nonostante la sconfitta dei rivoluzionari e la repressione borbonica, il Castello Gonzaga divenne un simbolo di speranza per la causa unitaria.

La Seconda Guerra Mondiale

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Castello Gonzaga riacquistò rilevanza strategica, ma in un contesto completamente nuovo. La sua posizione dominante sul Colle del Tirone lo rese un punto di osservazione ideale per le operazioni militari italiane e tedesche. Il castello fu utilizzato come deposito militare per munizioni e rifornimenti, oltre che come base per la sorveglianza dello Stretto di Messina, un passaggio cruciale per le truppe italo-tedesche durante le operazioni nel Mediterraneo.

Durante i bombardamenti alleati sulla città e sul porto di Messina, il castello subì alcuni danni, ma riuscì a rimanere in gran parte intatto, grazie alla solidità del progetto originario e alla qualità dei materiali utilizzati per la sua costruzione. Anche se non più coinvolto direttamente nei combattimenti, il forte continuò a svolgere un ruolo logistico fino alla fine del conflitto.

Un simbolo di resilienza storica

Il Castello Gonzaga è stato testimone di secoli di lotte, conflitti e trasformazioni, rappresentando un baluardo difensivo e un simbolo di resistenza per i messinesi. La sua storia riflette non solo l’evoluzione della città di Messina, ma anche le grandi vicende che hanno plasmato il destino della Sicilia e dell’intera penisola italiana. Ancora oggi, il castello è considerato uno dei monumenti storici più importanti della città, un luogo dove il passato continua a vivere.

Architettura e caratteristiche

Il Castello Gonzaga è un esempio straordinario di architettura militare rinascimentale. Tra le sue caratteristiche principali troviamo:

  • Pianta stellare: La struttura presenta sei bastioni angolari di forma triangolare, progettati per deviare i colpi delle artiglierie nemiche.
  • Fossato perimetrale: Circonda l’intera struttura, aumentando la sicurezza contro gli attacchi terrestri.
  • Gallerie sotterranee: Secondo la tradizione, alcune gallerie collegavano il castello al vicino Castellaccio e al porto di Messina.
  • Vista panoramica: La posizione del castello offre una visuale unica sullo Stretto di Messina, sulla città e sui Monti Peloritani.

Nonostante il passare dei secoli, il Castello Gonzaga è rimasto in buone condizioni e rappresenta una delle poche fortificazioni messinesi ancora integre.

Declino e stato attuale

Dopo essere stato utilizzato per scopi militari fino al XX secolo, il Castello Gonzaga fu abbandonato e cadde in uno stato di degrado. Tuttavia, nel 2014, il forte fu affidato al Comune di Messina, che avviò un progetto di recupero e valorizzazione. Dal 2015, il castello è stato reso accessibile al pubblico grazie all’impegno dell’Associazione Onlus Gonzaga, che organizza visite guidate ed eventi culturali.

Oggi, il Castello Gonzaga è una delle principali attrazioni turistiche di Messina, un luogo dove storia, cultura e natura si incontrano. La sua posizione panoramica e la sua architettura unica lo rendono una meta ideale per turisti e appassionati di storia.

Valore storico-culturale

Il Castello Gonzaga rappresenta un patrimonio storico di inestimabile valore per Messina e per l’intera Sicilia. La sua storia riflette le trasformazioni politiche e militari dell’isola tra il XVI e il XX secolo, mentre la sua architettura testimonia l’ingegnosità e la solidità delle fortificazioni rinascimentali.

La valorizzazione del castello è un esempio virtuoso di come un sito storico possa essere trasformato in una risorsa per la comunità, contribuendo a rafforzare l’identità culturale della città e a creare nuove opportunità per il territorio.

Il Castello Gonzaga è molto più di una semplice fortificazione: è un simbolo della storia e dell’identità di Messina, un luogo che merita di essere riscoperto e valorizzato. La sua posizione strategica, la sua architettura e il suo passato lo rendono un pezzo unico del patrimonio culturale della città. Visitare il Castello Gonzaga significa immergersi nella storia di Messina e scoprire un luogo che continua a raccontare il suo passato con orgoglio.