E' rimasto ben poco di questa struttura fortificata, solo qualche rudere è ancora visibile. L'intero forte infatti è stato le demolito quasi totalmente per fare spazio all’eliporto del Policlinico Universitario.
Dai resti si può comunque presumere che avesse pianta trapezoidale e fosse standard per dimensioni mantenendo dunque lo stile delle fortificazioni dell'epoca umbertina.
Forte Mangialupi: Una Fortezza Umbertina tra Storia e Oblio
Introduzione
Il Forte Mangialupi, situato nella zona di Gazzi a Messina, è una delle fortificazioni costruite alla fine del XIX secolo come parte del sistema difensivo dei Forti Umbertini. Queste strutture furono progettate per proteggere lo Stretto di Messina, un punto strategico cruciale per il controllo delle rotte marittime nel Mediterraneo. Nonostante il suo ruolo storico, il Forte Mangialupi ha subito un destino di abbandono e demolizione, lasciando solo pochi ruderi a testimonianza del suo passato. Questo articolo esplora la storia, l'architettura e il significato culturale di questa fortezza dimenticata.
Storia del Forte Mangialupi
Il Forte Mangialupi fu costruito intorno al 1890, durante il regno di Umberto I di Savoia, come parte del Piano Generale di Difesa dello Stato. La sua funzione principale era quella di proteggere il porto di Messina e le aree circostanti da eventuali attacchi navali. Situato a circa 1.100 metri dalla costa, il forte era strategicamente orientato verso est-sud-est, garantendo una copertura difensiva ottimale.
Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, il forte fu utilizzato per scopi militari, ma con l'evoluzione delle tecnologie belliche e il cambiamento delle strategie difensive, perse progressivamente la sua importanza. Dopo il terremoto del 1908, la zona di Gazzi subì una profonda trasformazione urbanistica, e il forte fu gradualmente inglobato nell'espansione della città.
Negli anni successivi, il Forte Mangialupi fu in gran parte demolito. Oggi, rimangono solo pochi ruderi, nascosti dalla vegetazione e difficilmente accessibili.
Architettura e caratteristiche
Come tutte le fortificazioni Umbertine, il Forte Mangialupi seguiva un modello architettonico standard, con una pianta trapezoidale e un fossato perimetrale. Costruito con materiali resistenti come calcestruzzo, mattoni pieni in terracotta e rocce vulcaniche, il forte era progettato per resistere agli attacchi nemici e agli eventi naturali.
Tra le caratteristiche principali del forte si trovavano:
- Piazzole per l’artiglieria: utilizzate per posizionare cannoni e obici, con una copertura difensiva a 360 gradi.
- Magazzini sotterranei: destinati allo stoccaggio di munizioni e rifornimenti.
- Mimetizzazione naturale: le mura esterne erano ricoperte da terrapieni e vegetazione per rendere il forte meno visibile agli attacchi nemici.
Oggi, i pochi resti visibili includono una caponiera e alcune bucature (aperture) laterali, che testimoniano l’ingegnosità del progetto originario.
Lo stato attuale
Il declino del Forte Mangialupi iniziò con la perdita della sua funzione strategica e fu accelerato dall'espansione urbana di Messina lasciando solo pochi ruderi in stato di abbandono.
Attualmente, il sito non è visitabile e la vegetazione ha ricoperto gran parte dei resti. Nonostante ciò, il forte rappresenta ancora un importante patrimonio storico, che meriterebbe di essere valorizzato attraverso progetti di recupero e promozione culturale.
Valore storico-culturale
Il Forte Mangialupi è un simbolo della storia militare italiana e un esempio di come le fortificazioni Umbertine abbiano contribuito alla difesa del territorio. La sua posizione strategica e la sua architettura lo rendono un pezzo unico del patrimonio culturale di Messina, nonostante il suo stato di degrado.
Il Forte Mangialupi, nonostante il suo stato di abbandono, rappresenta un capitolo importante della storia di Messina e delle sue fortificazioni. La sua storia riflette le trasformazioni politiche, militari e urbanistiche della città, offrendo spunti di riflessione sul valore della conservazione del patrimonio storico.