Non è una tradizione solo Messinese, ma nei viali della nostra città in giorni di festa sfila il Carretto siciliano (in siciliano carrettu) che, in fondo, non è chè un mezzo di trasporto agricolo in uso in tutto il territorio siciliano fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne.
Il carretto, in legno e trainato da un cavallo o da un asino, è composto di due grandi ruote e di uno spazio per il trasporto di merci e/o persone. Spesso decorato con quadri di colori sgargianti rappresentanti storie di origine medievale, è diventato uno dei simboli dell’iconografia folkloristica siciliana.
Patria indiscussa del carretto siciliano è Aci Sant’Antonio (CT) che vanta gli ultimi maestri pittori come Domenico Di Mauro e Nerina Chiarenza.
Lo si può trovare ancora oggi nei centri storici della Sicilia come attrattiva per turisti, per un piccolo giro panoramico o una foto, o in miniatura in tutti i negozi di souvenir dell’Isola.
Alcune volte è usato anche per cerimonie particolari come un matrimonio o altre feste pubbliche o private. A Terrasini, in Provincia di Palermo, esiste un “Museo del Carretto Siciliano”.
A Canicattì, in occasione della festa del Santissimo Crocifisso che si celebra il 3 maggio, si svolge una manifestazione: “La Rietina” dove sfilano per la città decine di carretti siciliani tradizionali decorati di iconografie della storia e della tradizione siciliana.