Il 26 gennaio 1943 alle ore 17.33, dodici aerei quadrimotore alleati, provenienti da nord-est, davano inizio ai terribili bombardamenti che tra luglio e agosto hanno fatto di Messina la città italiana più bombardata del secondo conflitto mondiale.

Nel solo 1943, Messina subì ben 4 bombardamenti navali e 2.805 bombardamenti aerei. Solo nei primi 15 giorni di agosto furono sganciate dalle Fortezze Volanti degli Alleati più di 6.500 tonnellate di esplosivo con l’intento di impedire, senza successo, la ritirata di 40mila tedeschi e di 60mila italiani insieme a mezzi di trasporto e armamenti.

La Zona Falcata fu uno dei principali obiettivi delle incursioni aeree per la presenza di impianti ferroviari, depositi munizioni, invasature di navi e batterie contraeree.

Per commemorare il secondo tragico evento che, dopo il terremoto, rase al suolo la città, il Centro Studi del Museo di Forte Cavalli sta predisponendo un calendario di eventi e iniziative culturali, organizzate in piena sinergia con Istituzioni e Associazioni, per consentire il recupero della memoria di quei terribili giorni.

Aderiranno al progetto l’Associazione Nazionale Reduci Civili di Guerra, il Circolo (concessionario del Rifugio Cappellini), Oloturia Sub (per la conoscenza dei relitti di guerra sui fondali dello Stretto), il Dipartimento Militare di Medicina Legale (Ospedale Militare), Pizzo Chiarino, le Istituzioni Scolastiche, oltre che diversi studiosi e testimoni che hanno vissuto quei tragici momenti della storia cittadina.